conversazioni filosofiche tra Massimo Cacciari e Umberto Curi
moderazione a cura di Francesca Nodari
La morte del tempo.
Due occhi sbarrati, braccia e gambe rinsecchite, mani violentemente serrate intorno a una preda, la sagoma di un corpo mutilato, una bocca spalancata che sembra accompagnare con un urlo il pasto cannibalico.
E’ “Saturno che divora suo figlio”, una delle 14 pinturas negras realizzate da Francisco José Goya intorno al 1820, dove Saturno è l’immagine del tempo che sopravvive, consuma e distrugge, rincorrendo forsennato la propria stessa fine. Siamo davanti a una delle opere più influenti sugli sviluppi successivi dell’arte moderna, intorno alla quale molto resta ancora da chiarire. Un incubo denso di misteri che evoca potentemente il legame inscindibile fra il tempo e la morte.
In collaborazione con Associazione Filosofia di Vita
Biglietti:
ingresso su prenotazione fino a esaurimento posti
Prenotazioni: castellofestivalpadova.eventbrite.com
*all’ingresso verra’ richiesto un contributo responsabile a sostegno del progetto (consigliato €5)